Lettera del Presidente Stefano Poeta

23 Mar

Lettera del Presidente Stefano Poeta

Care Colleghe, Cari Colleghi,

la situazione drammatica che da giorni stiamo vivendo ci costringe a confrontarci con problematiche non immaginabili. Lo spirito di solidarietà e responsabilità istituzionale che connota il nostro agire è rivolto alle varie situazioni con le quali i colleghi sono costretti a confrontarsi. Innanzitutto, vi è imprescindibile il dovere di intervenire a supporto di coloro che, personalmente o nell’ambito degli affetti cari, sono colpiti dalla malattia. In secondo luogo, altrettanto primaria è l’esigenza di guardare ai preoccupanti effetti economici che derivano, per tutti noi, dalla eccezionale situazione di blocco – speriamo temporaneo – dell’economia e delle attività produttive, con una evidente ed inconfutabile conseguenza che già oggi è motivo di grave preoccupazione soprattutto  per i liberi professionisti che non possono contare su un reddito certo. Ad oggi, non è immaginabile che il danno per i liberi professionisti sia di breve durata e non vi è dubbio che una strategia complessiva, costruita su interventi mirati, si impone.

In questi giorni molti colleghi scrivono al nostro Ente di Previdenza, evidenziando molteplici e variegate difficoltà cui stanno andando incontro e chiedendo, al contempo, quali siano gli interventi che EPAP intende attuare per mitigare gli effetti della pandemia Covid-19. Stiamo cercando di rispondere a tutte le istanze, di iscritti ed Ordini territoriali, auspicando una comprensione per la non immediatezza della risposta e confidando che le comunicazioni di carattere generale che pubblichiamo diano già risposte ad alcuni di questi giusti quesiti. Per questo è continuo e serrato il lavoro che l’Ente sta svolgendo. Si stanno analizzando varie ipotesi di intervento che possano incidere sia sul profilo contributivo, sia sul profilo più strettamente assistenziale e di supporto alla professione, avendo cura di trovare quelle soluzioni che possano ridurre gli svantaggi sia nel breve che nel medio periodo.

Siamo chiaramente consapevoli che i provvedimenti che adotteremo dovranno essere implementati laddove l’evoluzione di questa crisi non venga scongiurata, dovendo in questo caso rispondere ad un ovvio aumento delle problematiche, ad oggi già appalesate.

E’ evidente che qualunque misura allo studio richiede del tempo e deve necessariamente essere preceduta dai doverosi approfondimenti giuridici, dalla fattibilità normativa e dalla attuabilità finanziaria, che consentano al Consiglio di Amministrazione di valutarne l’effettiva efficacia e la concreta realizzabilità.

Certamente, tali provvedimenti dovranno avere una portata trasversale, in considerazione della pluricategorialità del nostro Ente (attuari, chimici e fisici, dottori agronomi e dottori forestali e geologi), sempre rispettando e dando la giusta priorità all’eventuale gravità delle situazioni individuali.

Alcuni provvedimenti potranno essere attuati rapidamente in quanto già previsti dai nostri Regolamenti, altri richiederanno l’approvazione dei Ministeri Vigilanti.

Il Decreto “Cura Italia” ha senza dubbio discriminato palesemente i liberi professionisti, anche rispetto ad altre categorie di lavoratori. Ad oggi i provvedimenti del Governo non sono sufficienti a raggiungere gli scopi anzidetti e vanno sicuramente adottate nuove misure.

In queste settimane è stata peraltro costante e pressante l’azione esercitata dalle Casse – coordinate da AdEPP, l’associazione che raggruppa tutti gli Enti di Previdenza privati – nei confronti del Governo, per rivedere il DL 17 marzo 2020 n. 18 che esclude i liberi professionisti ordinistici dalla maggior parte dei benefici a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, ma anche per ottenere una deroga agli attuali strumenti regolamentari che ci possa consentire di agire in una situazione emergenziale che, ovviamente, non può essere gestita con gli strumenti ordinari.

E’ chiaro che, comunque, qualunque provvedimento dell’Ente è da considerare vicario, atteso che ciò cui miriamo è innanzitutto un provvedimento del Governo, che dia ascolto alle richieste degli Enti di rappresentanza dei liberi professionisti e che miri a due risultati: da un lato quello immediato di consentire di alleviare la sofferenza nel breve periodo, dall’altro quello di consentire ai professionisti di beneficiare di misure agevolative alla ripresa dell’attività conseguente al superamento dell’emergenza.

Al primo provvedimento d’urgenza dell’EPAP del 9 marzo u.s., avente come oggetto la sospensione delle scadenze contributive tra il 23 febbraio e il 30 giugno 2020 e delle rate dei piani di rateizzazioni scadenti nel medesimo periodo, seguiranno prossimi provvedimenti a sostegno degli iscritti e delle attività professionali avendo chiare, anche grazie a quanto ci state evidenziando ed all’azione politica che stiamo portando avanti con ADEPP, le innumerevoli e cocenti difficoltà alle quali stiamo andando incontro nel contesto di una Nazione che sta affrontando una crisi senza precedenti.

La presente, oltre ad essere un semplice ma sentito segno di vicinanza a tutti i colleghi, vuole essere una informativa, ancorché sintetica, sulle attività che costantemente e giornalmente portiamo avanti, con l’intento di poter e saper essere utili a tutti i colleghi iscritti al nostro ENTE.

Stefano Poeta