La Cassa Pluricategoriale termina il mandato con un bilancio più che positivo

23 Lug

La Cassa Pluricategoriale termina il mandato con un bilancio più che positivo

Uno straordinario utile di esercizio di oltre 33 milioni di euro, l’attribuzione agli iscritti di extra-rendimenti per 27 milioni di euro, un rendimento finanziario netto a valore di mercato dell’8,65%, un patrimonio netto che sale a 111 milioni di euro. Sono la sintesi del bilancio consuntivo 2019 di EPAP.

L’anno 2019 ha visto un sensibile rialzo dei contributi integrativi (+7,7% sul 2018) e dei contributi soggettivi versati (+9%), indicativi di un tentativo di ripresa delle attività professionali che si spera non venga a lungo soffocato dagli effetti della corrente crisi epidemiologica Covid-19.

Al successo dei numeri hanno contribuito una gestione economicamente sana, con costi intermedi ancora inferiori al 2010, e una gestione finanziaria attiva che ha generato risultati straordinari superiori di oltre il 20% alla media dei fondi pensione.

 

Rivalutazioni, rendimenti e proventi

Il 2019, seguendo il trend iniziato nel 2018, ha accresciuto ulteriormente le rivalutazioni di legge raggiungendo tassi netti dell’1,8254% per il fondo soggettivo, e del 2,0% per il fondo pensioni, ben superiori al tasso di inflazione (0,5%), con conseguente incremento degli importi destinati agli iscritti per la rivalutazione dei fondi istituzionali, 15.426.409 euro contro i 12.021.990 euro del 2018 (+ 28,3%).

Di tutta evidenza i 57.594.306 euro di proventi finanziari netti + 336% sul 2018 (€ 17.130.931), ma soprattutto l’ulteriore incremento del Patrimonio netto che, nonostante lo stralcio di 27 milioni di extra- rendimenti agli iscritti, cresce a 111.817.385 euro (+ 6,188 milioni di euro sul 2018 per un + 5,9%). Molto importante il rendimento finanziario a valore di mercato, pari all’8,65% al netto di imposte e oneri.

 

La contribuzione

Ancora in forte crescita tutti gli indicatori della credibilità e della fiducia verso EPAP: le ricongiunzioni attive che nel 2019 hanno raggiunto le 59 unità per 4.769.872 euro (quasi un milione di euro in più del 2018 per un +24,7%, + 233% nella consiliatura), i riscatti contributivi (€ 689.083) raddoppiati sul 2018, le modifiche contributive sugli anni precedenti (6,871 milioni di euro, 1,348 milioni in più sul 2018, +24,4%), la super-contribuzione scelta nel 2019 da 786 iscritti (4,3% dei contribuenti, +69% nel quinquennio) per 1.577.741 euro di contributi aggiuntivi volontari.

Sul fronte dei costi, si conferma l’oculata e sobria gestione che, nonostante le notevoli attività svolte, ha confermato i costi intermedi 2019 (€ 1.356.561) ancora inferiori a quelli 2010 (€ 1.491.273), l’invarianza del costo degli organi e del personale che ha solo recepito l’incremento correlato al retroattivo rinnovo contrattuale.

 

I servizi assistenziali

Sono stati pienamente confermati anche nel 2019, tutti i servizi assistenziali dell’Ente (€ 593.130) e le coperture assicurative sanitarie (€ 925.507), ma soprattutto il 2019 sarà ricordato quale anno di avvio del cosiddetto Welfare attivo grazie all’impostazione normativa di supporto e l’approvazione di nuovi regolamenti e numerose iniziative che, nell’auspicio, dovranno diventare motore di crescita e sviluppo della professione e di sostegno delle famiglie nel momento del bisogno.

 

Gli iscritti

La popolazione complessivamente iscritta all’Ente al 31 dicembre 2019 è di 30.910 unità (30.078 unità nel 2018), con 19.300  iscritti contribuenti lievemente superiori al 2018 (19.270). Le donne rappresentano il 23% della popolazione contribuente.

 

I redditi

Il consuntivo 2019 ha registrato una ripresa di circa il 10% dei redditi medi per tutte le categorie ad eccezione degli attuari : agronomi € 21.969, attuari € 75.555, chimici e fisici € 37.955, geologi € 22.572.

 

Previdenza e assistenza

Per quanto riguarda le pensioni l’ente si trova ancora nella fase di accumulo con 3.021 pensionati al 31 dicembre 2019 (+8,8% rispetto al 2018).

I trattamenti di assistenza complessivamente erogati sono stati di 593.130 euro, di cui il 56% per iscritti nella categoria dei geologi e il 38% nella categoria degli agronomi.